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Adrian Massey Massey itibaren Olzheim, Almanya itibaren Olzheim, Almanya

Okuyucu Adrian Massey Massey itibaren Olzheim, Almanya

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Are you designer? Herge comic freak? An architect? Matrix movie lover? Or a Derrida's best friend? You should read this one.

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Ultimamente sto cercando di mettermi in pari con i galley che stanno per scadere e oggi è toccato a “The next door boys” e ancora una volta mi sono chiesta ma perché ci ho messo così tanto a leggerlo? Leigh ha quasi vent’anni ed è appena uscita da una terribile esperienza, è sopravvissuta al cancro e dopo aver perso un anno è pronta per cominciare il college lontano da casa e dai ricordi. L’accordo è quello di essere accompagnata dal fratello Jaron che la terrà d’occhio e vivere nella casa vicina al suo appartamento che divide con Brian. Leigh imparerà che non è solo l’indipendenza che conta, che le apparenze nascondono molto di più e soprattutto imparerà che cosa significa amare. Se si supera la presenza a volte ingombrante della preghiera, delle funzioni, della Chiesa (i protagonisti sono Mormoni) vale davvero la pena di leggere questo libro che è assolutamente indimenticabile, non solo la storia è toccante e incredibilmente vera, ma i protagonisti sono descritti magnificamente. Leigh è questa ragazza fortissima che nonostante la tragedia che l’ha colpita riesce a vivere e a superarla alla grande, con quello spirito e quella voglia di farcela che non tutti posseggono. Da poco ha finito i trattamenti ma vuole la sua indipendenza, vuole vivere, sfuggire all’ala protettiva della madre. Inizia un corso di architettura, inizia ad uscire con un ragazzo ricco e bellissimo ma pretende troppo da se stessa, infondo sta ancora vivendo la fase della remissione, quella in cui il corpo inizia a riprendersi dopo l’aggressività della malattia. Ci sono dei momenti in cui la si vorrebbe scrollare, e farla svegliare perché non si accorge di come stanno davvero le cose, dei sentimenti che uno dei next door boys prova per lei, ma è ammirevole. Ama cucire, crea da sola tutti i suoi vestiti, sempre gentile, vive una sorta di simbiosi con la padrona di casa del fratello Julie e cerca di vivere attraverso di lei tutte quelle emozioni e sentimenti che lei non potrà mai vivere. Ci sono scene tenerissime, di amore e lacrime. Nonostante tutto mi è piaciuta molto, sia il suo modo di pensare che di agire che la rendono una sorella, un’amica e una ragazza da avere al fianco. Jaron è il fratello che tutte vorremmo avere. In gamba, spiritoso, c’è sempre per Leigh. Quale fratello si impegnerebbe ad avere la sorella come vicina di casa, a farle da autista e da babysitter? E il suo modo di fare schietto, di essere di sostegno discreto e presente assolutamente sincero è incredibile. Troppo in gamba. Potrei continuare a tessere le sue lodi ma non ne vedo la ragione, Jaron è il FRATELLO, nonché uno dei next door boys. L’altro è Brian. Il mitico Brian. Questo ex militare che ha combattuto in Afghanistan e in Iraq, con il corpo tatuato, un passato burrascoso e neo convertito nella loro chiesa a tutta una storia e un passato da raccontare che non solo è interessante da conoscere ma lo rende la persona che incontra la protagonista e lo rende così meraviglioso. Divorziato, ha un figlio di cinque anni Nathan che rappresenta una parte importante della storia per il ruolo che avrà nella vita di Leigh. Studia per diventare web designer e lavora la sera come barista per sostenersi gli studi. Questo nel libro diventa un grande issue solo per la fede dei protagonisti. A quanto pare essere un mormone non ti permette né di bere, né di fumare, né di frequentare il bar. Bri come lo chiama la ragazza, è prima di tutto la spalla su cui piangere e in qualche modo sostituisce il fratello quando questo si fidanza. Il good guy per eccellenza, che non riesce a dichiararsi, che muoverebbe la luna per lei, interessato e partecipe, che dà buoni consigli e non giudica mai. Anche nel momento in cui ci stava tutto un “te lo avevo detto” lui è semplicemente lì per lei senza pretese e senza recriminazioni. E soprattutto è capace di darle l’amore che cercava lei quello che ti porta a dire ti amo anche quando non ti lavi i capelli da quattro giorni, hai il tuo pigiama peggiore e ti senti uno schifo. Potrei parlare di tutti gli incredibili personaggi secondari a partire da Stuart e Julie, i padroni di casa dei ragazzi, o di Megan e Kim, le coinquiline di Leigh, dei genitori di Leigh e Jaron o di Jeremy, il loro fratello maggiore andato via a 18 anni e di cui non sapevano più niente. O del mitico oncologo di Leigh a Salt Lake City, invece l’unico di cui voglio parlare davvero è Nathan il figlioletto di Brian, questo piccolo bambino che si affeziona subito e tantissimo a Leigh e che non si può non amare. Una mattina la invita a sedersi sul divano a guardare Spongebob mentre i next door boys (adoro chiamarli così) sono costretti a sedersi per terra. Troppo tenero. Ora il particolare che vi dovete ricordare è l’amaca che c’è nel cortile della casa in cui abita Leigh. Protagonista di alcune delle scene più belle, e che più ho amato del libro. Amaca. Vi consiglio la lettura di questo libro, anche perché per una volta i protagonisti non si muovono in una high school, sono più adulti, ma non trentenni e conservano lo spirito dei vent’anni pur essendo bloccati dalle fauci della loro fede religiosa. La romance c’è ma non è predominante si parla anche di scelte di vita, di amore e di malattia e anche se i ragazzi hanno l’abitudine di sposarsi poco più che ventenni compiono sempre delle scelte di vita giuste e nel rispetto di quello che sono e di quello in cui credono. Leggetelo. Io come sempre ringrazio Netgalley e Cedar Fort per avermi concesso l’onore e il piacere di leggere questo libro in cambio di una mia opinione.

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it was a great book. u